Storia del Lotto
L'affascinante storia del Lotto narrata attraverso i secoli e fino ai nostri giorni
Sulle origini sociali ed economiche che hanno permesso la nascita prima e l'affermazione poi del gioco del lotto nel nostro paese si è molto discusso anche tra gli storici, ciò nonostante e dopo aver preso in considerazione anche le ipotesi più stravaganti e fantasiose riguardo l'argomento si può affermare oltre ogni dubbio che non esiste ancora ad oggi una risposta unica che dia delle certezze.
Sono ancora troppi, in effetti gli elementi d’opacità che possono incidere sull’effettiva datazione di nascita di quest’affascinante lotteria che si è più propensi a ritenerla non come la semplice evoluzione di un gioco già in uso e preesistente, ma che essa sia stata in realtà più il frutto di tanti momenti condivisi di divertimento e svago che sono serviti da modello: intendiamo riferirci in questo particolare caso all’uso che se ne faceva di alcune lotterie già diffuse in molti stati in epoche assai lontane.
Bisogna risalire al 1448 ed andare nella città di Milano per scoprire che esistevano già in quegli anni le cosiddette “borse di ventura”, che in sostanza possono ritenersi come un primo evidente abbozzo di quelle che saranno le pratiche di scommessa alquanto simili nel meccanismo a ciò che caratterizzerà in seguito le puntate al "lotto".
Il primo banco del Lotto risale al 1528 nella città di Firenze. Di certo l’abitudine a scommettere stava già largamente diffondendosi in ogni angolo del Paese ed ogni avvenimento pubblico di rilievo era fonte di grande attività di gioco.
Il Gioco ai tempi della Repubblica Marinara di Genova
A Genova si era diffusa l’usanza, siamo sul finire del XVI secolo di utilizzare per l’elezione di suoi cinque senatori (scelti tra 120 candidati ai serenissimi Collegi) un estrazione a sorte attraverso dei bussolotti contenenti al loro interno i nomi dei vari candidati; il popolo scommetteva sui nomi che sarebbero usciti. Questa prima rudimentale forma di gioco del Lotto veniva definita più comunemente “Gioco del Seminario” il montepremi veniva suddiviso per metà ai vincitori e per metà agli organizzatori del gioco.
Il gioco nelle altre grandi Città d'Italia
A Torino siamo all’incirca verso la fine del XVII secolo si diffuse un gioco molto simile a quello praticato a Genova chiamato il “Gioco della Zitella”: quest'ultimo però anziché abbinare i numeri ai candidati alle cariche politiche come avveniva già con il “Gioco del Seminario” si caratterizzava per l’ abbinamento con i nomi di 100 ragazze dalle umili origini.
Alle cinque ragazze sorteggiate, spettavano ben 100 lire in dote.
Popolarità tra la gente
Il gioco del lotto fu però a Napoli che trovò terreno fertile e la sua definitiva consacrazione quale gioco del popolo era il 9 settembre 1682 infatti fu qui che venne effettuata la prima estrazione; questi i numeri, 11-14-20-34-52
Le prime Restrizioni da parte del potere
Con l'accresciuto interesse per questo tipo di lotterie si ebbero però anche i primi divieti e le prime restrizioni come avvenne nel 1588 proprio a Genova con la promulgazione dello Statuto che proibì di scommettere sulla morte di re e papi o sull'esito delle guerre o su altri eventi considerati macabri quale poteva essere l'arrivo di un'epidemia di peste che resero molto difficoltoso in quel periodo la gestione del gioco.
La Regolamentazione del gioco da parte delle autorità
Per quanto riguardò Genova siamo nel 1620 proprio dopo questi accadimenti: vedi anche Statuto il gioco venne disciplinato da regole. Forme di regolamentazioni al gioco simili le possiamo trovare anche a Venezia dove furono emanate nell’anno 1734 con la ricondotta fin da subito dello stesso sotto l’egida del governo della Repubblica.
Cosa avveniva negli altri stati
Negli altri stati italiani il lotto con alterne fortune conobbe stessa sorte una volta affermatosi. In molti casi osteggiato dalle autorità in carica perché considerato da loro stesse contrario all’etica come avvenne nello Stato pontificio, dove il gioco fu per lungo tempo bandito tanto da costringere Papa Benedetto XIII siamo nel 1728 a minacciare la scomunica contro chiunque prendesse parte a questo gioco; ma col trascorrere degli anni anche questa eccessiva severità andò scemando. sostituita da una più ossequiosa e rassegnata accettazione, come avvenne in seguito con Papa Pio VI che nel 1785 visto anche la grande popolarità di cui ormai godeva il gioco tra le classi sociali pensò bene di trarne profitto facendo confluire i proventi derivanti da questa “mai amata” lotteria in favore delle opere pie.
Il Lotto ai tempi del Regno d'Italia
Alla nascita del Regno d’Italia il Lotto visto anche il forte appeal che aveva tra la popolazione e sopratutto per rimpinguare le casse vuote di uno stato ancora da formare e bisognoso di un continuo flusso di denaro per sopravvivere venne ricondotto sotto amministrazione centrale e reso monopolio: siamo nel 1863.
Il Lotto nel regno d'Italia e fino ai nostri giorni
Si gioca ormai in tutta Italia e le ruote sono ben 6 (diventeranno poi 7 successivamente alla presa di Roma, nel 1871 e poi 8 nel 1874 con l'aggiunta di Bari). Solo nel 1939 le ruote diventeranno 10 con l'arrivo di Cagliari e Genova. L’Undicesima ruota (Nazionale) verrà istituita solo nel 2005 ben 66 anni dopo.
L'Aumento delle Estrazioni
Il significativo aumento della popolarità del gioco nei vari stati portò anche all’inevitabile aumento delle estrazioni che da 2 o 3 all’anno del 1737, raggiunsero quota 18 nel 1797 e fino al 1806; dal 1807 diventarono a cadenza bimensile e dal 1871, settimanali. Si raggiungono le due estrazioni settimanali solo a partire dalla fine degli anni novanta del secolo scorso.: mercoledì e sabato, per giungere al 2005 dove si iniziò ad estrarre numeri per ben tre volte a settimana: martedì, giovedì e sabato.
Il Successo del Gioco
Il successo del Lotto sembra non conoscere crisi nonostante il trascorrere inesorabile del tempo ed il gioco oggi risulta essere ancora il più amato dagli italiani e questo anche dopo l'avvento di nuovi giochi tra i quali possiamo ben annoverare quelli a pronostico.
Il gioco per la sua semplicità ed immutabilità ha attraversato i secoli restando sempre un gioco piacevole ed in grado di far sognare.
Le Regole del Gioco ai giorni nostri
Il gioco, si svolge servendosi di 90 numeri (da 1 a 90) posti in un apposito contenitore, detto urna, da cui ne vengono estratti 5 in ogni estrazione. I 5 numeri sortiti (come si dice in gergo) dopo ogni estrazione vengono rimessi nell’urna cosicché ogni volta esistono le stesse condizioni di gioco iniziali.
Le estrazioni avvengono presso l’intendenza di finanza di 10 città italiane, che sono: Bari, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia (esiste anche la possibilità di giocare su una ruota detta nazionale, o su tutte le ruote contemporaneamente).